Escursione in un angolo periferico dei monti reatini, quasi di confine, alla volta di due cime che risultano molto remunerative se affrontate dal
versante che volge a sud-est, attraversando ambienti vari e non molto frequentati.
La camminata prende avvio dalla Fonte Regnola (un paio di chilometri oltre l’abitato) e si inizia a seguire la strada brecciata caratterizzata da
un primo tratto che si sviluppa lungo tornanti ravvicinati da cui si hanno primi punti di vista verso il monte Ritornello da un lato e dall’altro
sulla vallata da cui si è partiti: pur se lungo una sterrata questa parte di avvicinamento risulta comunque piacevole con le sue numerose svolte in
ampi tratti di bosco di conifere, un tranquillo preludio al resto dell’escursione che sarà più impegnativa in quanto a salite.
Si sale molto gradualmente sino ad un tornante in corrispondenza del quale si nota un varco evidente ed una traccia sul terreno che immette nel fitto
bosco; poco dopo si incontra un breve tratto di palizzata con mancorrente e si prosegue in piano a mezza costa puntando alla base della montagna: il
percorso è intuitivo anche in assenza di segnavia (forse ce ne sono a terra ma la neve copriva tutto) e comunque gli alberi divengono quasi subito radi
lasciando alla vista sulla destra un fosso che si costeggia sino ad incontrare un altro ometto laddove la traccia inizia a prendere forma e guadagna rapidamente quota con alcune svolte.
Si ha sa subito una bella visuale sull’ampio versante della montagna che va dall’anfiteatro ad est compreso tra il Valloni e l’Elefante sino alla dorsale
che unisce Brecciaro e Ritornello; nel mezzo il vallone de La Fossetta occupa lo scenario e con la neve si apprezza ancor più in tutta la sua vastità.
Si sale per un pò in direzione nord-est lungo la traccia del sentiero n.438 che ogni tanto si perde segno dello scarso calpestio e torna comunque più marcata
laddove il tracciato svolta decisamente a nord-ovest per portarsi in corrispondenza di una dorsale dove si trova un ometto visibile già da una certa distanza.
Giunti sulla dorsale la vista si apre un pò in ogni direzione e si intuisce la traccia che senza ulteriori svolte punta direttamente a nord-est verso la linea
di cresta che si raggiunge in breve proprio nei pressi della cima del Monte Ritornello: un magnifico affaccio verso il cuore dei reatini di cui sono visibili le
cime più elevate, prima fra tutte quella del Terminillo.
Sulla cresta appena raggiunta si intercetta il sentiero n.433 che aggira l’elevazione di quota 1.907 metri e punta diretto verso l’aerea cresta che conduce
sulla cima del Monte Brecciaro, facile nella bella stagione ma che richiede un minimo di attenzione e l’utilizzo dei ramponi in caso di neve per via di alcuni
brevi tratti che si presentano con pendenza piuttosto sostenuta.
L’arrivo sulla vetta del Brecciaro è molto avvincente, anzitutto per via della vicina cresta nord-est del Monte Elefante esaltata dall’innevamento, e poi per
la verticalità dei versanti che scendono in ogni direzione attorno allo stretto spazio della cima; anche da qui notevole è la vista panoramica sulle montagne più rappresentative dei Reatini.